lunedì 28 settembre 2015

Maglia 3D, fare e ascoltare





Ecco la nuova formula del corso di Maglia 3D, un laboratorio non solo manuale. 
Imparando la lavorazione con i ferri, sperimentiamo altro. 
E' possibile, con la maglia, stare in ascolto di sé? 
Cosa smuove in noi il processo metaforico del fare e disfare? 
Lasciamoci andare alla ciclicità del lavoro guidati dalla musica.



giovedì 24 settembre 2015

Cambiamenti climatici e fantascienza

J.G. Ballard, Il mondo sommerso, Milano, Feltrinelli, 2005

(...) La successione di giganteschi sommovimenti geofisici che avevano trasformato il clima della Terra aveva avuto il primo impatto sessanta o settant'anni prima. Una serie di violente e prolungate tempeste solari che si erano protratte per diversi anni, provocate da un'improvvisa instabilità del sole, aveva allargato le macchie fasce di Val Allen e diminuito la forza di attrazione gravitazionale della Terra sugli strati più esterni della ionosfera. Via via che questi svanivano nello spazio, indebolendo la barriera protettiva della Terra contro la forza delle radiazioni solari, la temperatura aveva cominciato a crescere stabilmente, con l'atmosfera surriscaldata che si espandeva verso l'esterno nella ionosfera laddove il ciclo era giunto a compimento. In tutti il mondo le temperature medie aumentavano di qualche grado ogni anni. La maggior parte delle zone tropicali era diventata ben presto inabitabile. con intere popolazioni che migravano verso nord o verso sud per sfuggire a temperature di cinquanta o cinquantacinque gradi. Zone una volta temperate erano diventate tropicali, l'Europa e il Nord America sei erano trovati schiacciati dalla morsa crescente delle ondate di caldo, con la temperatura che raramente scendeva sotto i trentacinque gradi. Sotto la direzione delle Nazioni Unite si era dato avvio al processo di colonizzazione dell?Antartico e dei confini settentrionali della Russia e del Canada. (...)



Il mondo sommerso è un romanzo di fantascienza pubblicato da J.G. Ballard nel 1962, un autore surrealista britannico della seconda metà del XX secolo. E' un esempio di come il futuro futuribile potrebbe non essere così molto diverso da come qualcuno può immaginare. Non lo sapremo finché non ci arriveremo, ma leggere questa storia, ormai datata e sorpassata delle conoscenze scientifiche attuali, fa immedesimare in una dimensione che spaventa, che sembra ancora oggi verosimile. Dover immaginare di lasciare la nostra casa, il nostro mondo perché non è possibile più viverci fa riflettere su quello che stiamo facendo, o non stiamo facendo, perché questa prospettiva non si avveri mai.



venerdì 18 settembre 2015

Prof. con cosa iniziamo quest'anno?


Il primo brainstormig di quest'anno fatto con gli alunni


Quest'anno scelgo di iniziare l'anno scolastico con i miei alunni con l'Educazione Ambientale. Subito, senza aspettare, come se non ci fossero altre cose più importanti da imparare. Chi può decidere cosa si deve imparare prima e cosa dopo? Cosa può essere più importante che amare e rispettare il luogo in cui viviamo? Da questo seguono tutti gli altri interessanti argomenti cui un corso di studi può dedicare mesi, anni.


Per conto di Enaip Cantù

giovedì 17 settembre 2015

Perché un Blog?


Progetto Ergon _Scuola media Cucciago _ 2013

Come Atena è un blog che vuole condividere esperienze e conoscenze relative alla pragmatica scientifica ad ampio raggio, senza pretese di sostituirsi ai testi fondamentali o a istituzioni di riferimento. Vuole essere un contenitore di pensieri e fatti, che si costruiranno via via, con l’esperienza e le occasioni che arriveranno.
Per pragmatica scientifica intendendo ciò che succede nel qui e ora, nel momento in cui avviene un fatto, un fenomeno.  Cito il pensiero di M. Heidegger, secondo cui bisogna "lasciar vedere in sé stesso ciò che si manifesta", liberandolo dall'occultamento in cui rischiano di farlo cadere i nostri pregiudizi. Il buono scienziato è colui che sa avere un punto di vista olistico, una visiona aperta e globale, e nello stesso tempo disinteressato dal raggiungimento di un obiettivo prestabilito. Si lascia guidare dalle cose per poter accogliere, comprendere, capire, agire.
Osservare un fenomeno e descriverlo è il primo e più semplicemente sconvolgente atto scientifico che possiamo fare. Saper osservare non è semplice. Significa sapersi fermare, altra cosa difficile per chi non è abituato.
Osservare un fenomeno senza la pretesa di voler intervenire, anche se siamo parte del contesto osservato, è altrettanto complicato per noi che siamo abituati all’idea del dover fare per poter imparare.
Osservare è fare qualcosa.
Osservare significa notare i particolari, uno alla volta, dando loro l’occasione di lasciarsi notare. Saperli distinguere e suddividere nelle loro manifestazioni radice.
Osservare significa saper usare i sensi, anche quelli che diamo per scontati. Per esempio quando stropicciamo un foglio di carta abbiamo mai notato il rumore che si produce? Quel suono è energia che viene liberata nella rottura delle fibre di cellulosa. E’ energia sonora.
Descrivere è il secondo atto fondamentale. Se siamo capaci di descrivere quello che osserviamo ci avviciniamo via via alla sua comprensione profonda.

Nei miei post ci saranno esperimenti svolti con alunni delle scuole di tutti i gradi, associazioni, adulti e altre categorie di fruitori. Saranno raccontate le occasioni che avrò di imparare, tanto, sempre. Dalla lettura di libri, dalla navigazione sul web, dalle prove sperimentali che svolgo a casa e dalla condivisione con gli altri, gli studenti, grandi o piccoli.
Un mio laboratorio può essere proposto infinite volte, con target diversi. Ogni volta, e prima di tutti, io imparo qualcosa, una parola, un gesto, una sequenza, un dato di osservazione che non avevo notato.
Per tutti questi motivi mi piace il mio lavoro, pensare e condurre le attività, i seminari, i cicli di incontri. Ora vedremo a cosa mi porterà la creazione di questo blog….